Barbara Pacini
Osteopata, Physio Terapista
Il corpo umano è circondato di energia che costantemente si modifica. Ognuno di noi la può trasferire ad un altro corpo ma anche la può ricevere da un altro essere vivente. Le mani sono il principale mezzo di trasmissione dell’energia ma ogni parte dell’organismo è capace di assorbirla o liberarla. La quantità di energia può essere influenzata dal proprio cervello e da tutti i fattori chimici esistenti nell’organismo.
La salute è un’energia, il corpo cerca sempre di seguire la strada per salute. Imparare a modificare l’energia è il mio lavoro. Con le mie mani ricerco nel corpo del paziente le zone dove c’è meno movimento e lì mi soffermo per cercare di ripristinare una migliore elasticità del tessuto.
Università di Roma “La Sapienza”
Centro di Riabilitazione “Vaclav Vojta” – Roma
Centro Studi Osteopatia (CSO) – Roma
- Osteopatia Prenatale
- Osteopatia Postnatale
- Osteopatia Neonati
Sin da bambina desideravo diventare una dottoressa o un’infermiera o una fisioterapista. Tutti i miei giochi erano rivolti a questo. Mi accingevo a fare operazioni complicate alle bambole e ad accudirle come avrebbe fatto un’infermiera. Possedevo addirittura una valigetta del pronto soccorso con siringhe rubate a mia nonna, cerotti, disinfettanti e bende.
Da grande ebbi la fortuna di avere una zia fisioterapista, e non una fisioterapista qualunque, era la fondatrice del centro fisioterapico neurologico più importante di Roma. Mia zia portò la “Metodica Vojta” in Italia. Conosceva bene il prof. Vaclav Vojta il quale scoprì come influenzare il sistema neuromotorio del bambino.
Appena mi laureai lavorai con mia zia e dopo due anni andai in Repubblica Ceka dove mi assegnarono un posto nell’ospedale “Nove Mesto Na Morave” a fianco del primario della clinica neurologica. Feci un’esperienza straordinaria con bambini da zero ai dieci anni. In quel periodo si parlava molto della tossina botulinica e in questo ospedale si faceva ricerca sull’utilizzo della tossina associata ai trattamenti Vojta. Vidi con i miei occhi bambini con “paralisi cerebrali” che pian piano riacquistavano la motricità normale. Quando tornai in Italia dopo poco mia zia mori di tumore e il centro Vojta non fu più lo stesso. Decisi di trasferirmi a Bracciano e creare uno studio fisioterapico tutto mio. Intanto nacque la mia prima figlia e mi iscrissi alla scuola di Osteopatia. Qui ebbi la possibilità di studiare meglio l’anatomia e la fisiologia del corpo umano e di imparare moltissime tecniche riabilitative diverse tra loro.
Dopo la laurea in Osteopatia ci trasferimmo per due anni, con mio marito e i miei due figli, a Cape Town in Sud Africa perché mio marito avevo ottenuto un posto di lavoro per la ricerca sull’AIDS. Qui lavorai come osteopata volontaria nello “Scalabrini Centre”. Era un organizzazione solidale per i rifugiati politici del Congo e dello Zimbabwe. Fu molto interessante perché lavorai a fianco di un gruppo di medici agopuntori ed imparai i principi fondamentali dell’agopuntura.
Al rientro dal Sud Africa il mio studio di Bracciano lo affittai a delle colleghe Logopediste con le quali collaboro tutt’oggi. Grazie a loro ho la possibilità di lavorare con molti bambini. Adoro il mio lavoro e mi piace lavorare con gli adulti ma niente mi fa più felice di poter trattare un neonato.
Negli ultimi tre anni (oltre al lavoro di Bracciano), a fianco di mia sorella ostetrica, mi sono interessata alla donna in gravidanza e mi occupo di trattamenti durante la gestazione, il parto e il post-partum.
Gli appuntamenti si terra in Via Labicana 62.
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